lunedì 10 giugno 2013

Manticora Presenta: Fabio D'Auria


    Facciamo un po' di presentazione! Chi sei, che lavoro fai?

    Mi chiamo Fabio D'Auria, 35 anni e faccio il colorista di fumetti.


    Com'è nata la tua passione e come sei riuscito a trasformarla nel tuo lavoro? 

    In realtà a 20 anni volevo fare il disegnatore, all'epoca era impensabile per me lavorare per l'america e il fumetto italiano è sempre stato in bianco e nero. Nel 2000 mentre mi diplomavo ad un corso europeo di animazione, visto che sapevo usare photoshop Matteo Casali mi chiese di aiutare la “Innocent Victim” (la sua etichetta di allora) a colorare delle pagine di Bonerest, da li sono arrivati altri lavori, c'è stato un passaparola tra gli autori che venivano a cercarmi anche in virtù del fatto che coloristi professionisti non esistevano in Italia, insomma mi son ritrovato colorista mio malgrado e all'epoca pensai che piuttosto che essere un disegnatore mediocre tra i tanti forse potevo essere un colorista professionista.


    Raccontaci la tua giornata tipo.

    Mi sveglio alle 7:30, faccio colazione con la mia famiglia, prepariamo i bambini e li porto a scuola, alle 9 sono davanti al mio computer, controllo la posta e mentre organizzo il lavoro della giornata controllo il blog e i messaggi su facebook, poi mi butto su photoshop fino all'una quando torna il piccolo dal nido, pranziamo e poi torno a lavorare fino alle 19:30. Quasi sempre lavoro anche dopo cena, in questo periodo visto che ho accavallato diverse cose finisco spesso oltre la mezzanotte.



    Mentre lavori ascolti musica o guardi serie tv? Se sì, ci suggerisci qualcosa?

    Colleziono LP dei Beatles ma quando non ascolto musica metto di sottofondo qualche serie TV, a differenza di molti film non richiedono per forza un'attenzione “visiva” e posso seguirle quindi mentre lavoro. Son passato da 24, ho da poco finito Fringe, ho recuperato The Shield ma la mia preferita è diventata Battlestar Galactica, finita l'ultima puntata dell'ultima serie ho sentito la mancanza dei personaggi, come perdere degli amici.


    Quali sono gli autori che ti hanno ispirato maggiormente?
    Ci sono tanti coloristi professionisti, e da molti ho imparato qualcosa, l'unico che continua a stupirmi è Dean White (colorista da anni di Romita Jr e colorista di Uncanny X-Force e degli Ultimates di Ribic), non si limita a fare il compitino ma continua a sperimentare ed ogni volta mi chiedo: “Ma come fa?!”




    Cosa ti sentiresti di consigliare ad un esordiente che vuole intraprendere questa strada?
    Fare taaaante pagine, saper colorare un disegno e colorare 20 pagine sotto scadenza sono due cose diverse, bisogna unire qualità e professionalità e non tutti ci riescono.


    Nel tuo lavoro è più importante la quantità o la qualità?
    Ecco, collegandomi a prima, entrambe, almeno nel mercato americano, in Francia si può lavorare con tempi più rilassanti ma bisogna partire dal concetto che per quanto artistico è comunque un lavoro.




    Se avessi carta bianca e un budget illimitato, quale sarebbe il progetto a cui lavoreresti?
    Colorare tutti i numeri 1 della Bonelli, prima dei supereroi sono cresciuto con Dylan Dog e poi Nathan Never e mi sento “figlio” della Bonelli, l'aver lavorato su entrambi è un sogno realizzato.




    La Manticora è un insieme di animali diversi. Dovessi scegliere, quale animale ti rappresenterebbe?
    Io sarei la testa umana della manticora, ho il pregio, ma anche il limite di essere molto razionale.


    Per finire, hai qualche artista/autore da consigliarci?
    Grazie ad internet molti autori sono scoperti prima dal pubblico che dagli editori, nella frenesia di oggi però abbiamo dimenticato che in Italia abbiamo una lista infinita di grandi autori, molti purtroppo sconosciuti dalle nuove generazioni, De Luca, Calegari, D'Antonio, Tacconi, ogni tanto farebbe bene andare a guardare quello che è stato il fumetto in Italia.



    Blog: comifab.blogspot.it 

    Intervista a cura di Francesca Piscitelli







Nessun commento:

Posta un commento